Frankfurt Oper - february/march 2013

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« ...il baritono italiano Marco Di Felice non è da meno (voce vigorosa dotata di un ricco spettro di colori). L’opera potrebbe chiamarsi anche Jago, viste le dimensioni considerevoli del ruolo. Già Verdi meditò a lungo sul titolo adeguato da dare all’opera (scegliendo alla fine di farsi misurare con l’omonima opera di Rossini). La figura di Jago è legata a veri e propri attributi da “Leitmotiv” caratterizzati da scivoloni cromatici e trilli diabolici, mentre è degno di nota il famoso “Credo” con dei salti estremi di intervalli, degli unisoni massicci e dei pianissimi misteriosi. Di Felice è inoltre anche un attore formidabile, tale da sostenere egregiamente il ruolo non solo da un punto di vista musicale ma anche attoriale, conferendo al personaggio un’interpretazione personificata del male.»